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DA NORCIA A CASTELLUCCIO per l'antico sentiero
Data: 12/09/2019- Categoria: Escursionismo, Seniores
Organizzatori LUZI FAUSTO
RICCI VINCENZO
CESARINI VLADIMIRO
RAGNI MARCELLO
Descrizione:

Itinerario 1: Il percorso incomincia a 620 m slm, ai margini di Norcia, presso la chiesa della Madonna delle Grazie (spaventosamente distrutta dal terremoto). Da qui inizia il percorso, dapprima in lieve salita poi per un più marcato dislivello. Si incrocia la strada provinciale per due volte, fino a costeggiare il Fosso dell’Inferno, che già il nome è molto evocativo di come veniva ritenuto il percorso colà giunti. Superata una soglia rocciosa ci si immette nella Valle Ventisola per scendere nel Pian Grande e percorrerlo per tutti i 5 km della sua lunghezza e da lìci meriteremo il grandioso affaccio sull’ampio scenario del Monte Vettore. Da lì uno strappo finale consente di salire a a Castelluccio (o a ciò che ne resta dopo il disastro del terremoto) ove la birra finale sarà ampiamente meritata.

Itinerario 2 : Dal valico sopra il rifugio Perugia si sale leggermente verso il Ventosola, si prosegue sul M.Vetica, M.Valle Sirica, Poggio di Croce e quindi si scende per il sentiero che sovrasta la val di Canatra e, prima del Veletta, si ricongiunge al sentiero che scende accanto al Pian Grande a Castelluccio dove ci si ricongiunge al gruppo 1. 

Lunghezza Percorso: Circa 16 km Dislivello: 1.000 metri Durata stimata: Tempo di percorrenza 7 ore
Difficoltà: In percorso è disagevole, a tratti impegnativo ma è pur sempre un sentiero senza difficoltà alpinistiche. Al fine di favorire la partecipazione anche di soci che non se la sentano di affrontare un cammino impegnativo, si comunica che è previsto un percorso alternativo (qui chiamato itinerario 2), sempre con destinazione Castelluccio ma che dimezza sia la lunghezza che il dislivello. I proponenti sono a disposizione telefonica dei soci per dare le giuste informazioni del caso. Indicazioni: Sono obbligatori pedule o scarponi da montagna e si raccomanda l’uso dei bastoncini. E’ necessario un vestiario a cipolla anche per una eventuale pioggia. Prevedere l’abbigliamento di ricambio da lasciare in pulman. Il pranzo è al sacco. Non c’è acqua lungo il percorso.
Modalità  e mezzi: Si è scelto di andare con un autobus riservato in quanto si farà una traversata.
Appuntamento

Prenotazione e partenza:

Questa volta si va in autobus riservato per cui è obbligatoria la prenotazione on-line, che verrà accettata fino alla capienza del mezzo.

 

Il ritrovo è presso il consueto parcheggio in località Centova, da dove l’autobus partirà alle ore 7,15 precise.

Il secondo appuntamento è previsto a Collestrada alle ore 7,30.

I non Soci, come da regolamento, dovranno recarsi presso la sede Cai di via della Gabbia per pagare l’assicurazione individuale.

Il rientro a Perugia è previsto per il tardo pomeriggio.

Iscrizione/Prenotazione:

Si raccomanda di effettuare la prenotazione on-line.

I non Soci, come da regolamento, dovranno per tempo recarsi presso la sede Cai di via della Gabbia per pagare l’assicurazione individuale.

Approfondimenti:

Cenni storici: Il piccolo abitato di Castelluccio era il più isolato del Regno Pontificio, comunque era servito da una sentiero dove un paio di buoi potevano tirare un carretto. Tracciato da secoli, fu perfezionato nel Mille cinquecento come strada militare, quando fu costruito il castello vescovile che ancora oggi caratterizza il centro storico. Nei periodi invernali era facile che la stradina non fosse transitabile a causa della neve, così la gente del paese si rintanava in casa insieme alle provviste e con le loro pecore e rimaneva isolata anche per lunghi periodi. Anche i defunti venivano provvisoriamente lasciati al di fuori della porta di casa, conservati dal gelo che imperava: così forti leggende e superstizioni aleggiavano in modo sinistro. Pensate che cosa voleva dire partorire in quei periodi. In quei frangenti un cane lupo veniva usato come mezzo di collegamento postale, soprattutto per richiesta di medicinali. Allora il cane sapeva di dover percorrere il sentiero impervio e scendeva a Norcia dove, riconosciuto, veniva rifocillato; quindi gli si legava al collo quanto richiesto e il fedele cane rifaceva la strada fino a tornare dai suoi padroni. Insomma una vita grama, come era d’altronde quella che vivevano tutti gli abitanti della Valnerina.

E’ stato solo nel 1956 che la Provincia ha provveduto a realizzare l’ottima strada che ha consentito di rompere l’isolamento millenario, così che l’antico sentiero, pur percorso da secoli, ha perso ogni interesse. Oggi ne resta un sentiero sconnesso, ma di grande suggestione, ed è proprio quello che noi andremo a percorrere.

Allegati:
Quota di partecipazione: Rimborso del costo vivo dell'autobus, quota promozionale di € 15,00 a partecipante.