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MONTE TERMINILLO - Traversata per i Sassetelli e per il Terminilletto | |||||
Data: 06/07/2017 | Categoria: Escursionismo, Seniores | ||||
Organizzatori | RAGNI MARCELLO | ||||
RICCI VINCENZO | |||||
GAGGIOLI VINCENZO | |||||
TIERI RINALDO | |||||
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Descrizione: L’escursione parte da sella di Leonessa (m 1900) e per piccolo, ma ben tracciato sentiero, sotto grandi bastioni di grigia roccia calcarea, sale verso il Prato dei Sassi e quindi per tratto erboso piega verso la cresta dei Sassetelli (m 2181). Il tracciato è sempre bello e imponente, ma qui si fa esaltante. Siamo in cresta di un’alta montagna, il sentiero non è tecnicamente difficile, ma occorre prudenza negli affacci a valle. Quindi si punta alla vetta del Terminillo (m 2217,13 nell’ultima misurazione). Tornati brevemente indietro, si scende per gli aerei crinali del Monte Terminilletto (m 2108), dove si trova il Rif. Rinaldi (ex Rif. Umberto I, primo rifugio costruito dal CAI nel 1908 nel Gruppo del Terminillo). Per facile sentiero si scende quindi ai bar e negozi di Pian de Valli (m 1614). In questa escursione il rapporto soddisfazione/fatica è veramente favorevole. |
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Modalità e mezzi: | Mezzi propri : Perugia – Collestrada – Spoleto – Sant’Anatolia di Narco – Gavelli – Monteleone di Spoleto – Leonessa – dir. Terminillo – Sella di Leonessa (Km 125) | ||||
Appuntamento | Alle ore 7 Parcheggio Borgonovo oppure alle ore 7,15 a Collestrada |
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Iscrizione/Prenotazione: Iscrizioni solo ed esclusivamente on-line utilizzando il tasto iscriviti. Escursione riservata ai soli soci CAI in regola con il tesseramento 2017. |
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Approfondimenti: Tetricae horrentes rupes, Gurgures alti montes, Monte Urulu, … erano nomi (dati risp. da Virgilio, da Varrone e in dialetto dalla gente di Rieti) che non promettevano niente di buono. E infatti prima del 1700 le carte topografiche della Sabina indicavano il Terminillo con altissimi picchi dolomitici, orrendi e spaventosi, un invito insomma a starne lontani. Ma poi, alla fine del 1800, con l’arrivo dei primi alpinisti, comincia anche qui una nuova storia. Nel 1908 il Club Alpino Italiano costruisce il primo rifugio “Umberto 1°”, oggi “Massimo Rinaldi”; ma è il regime fascista che si impegna a fondo nella realizzazione di un polo turistico montano, da affiancare a quello marino di Ostia. E qui, a cominciare dal Duce, arrivano con le strade appena aperte quasi tutte le personalità ”romane” dell’epoca; c’è l’hotel Savoia per i “realisti” ed il Roma per i fascisti. Poi c’è la triste parentesi della guerra, con storie di requisizioni e di feriti reduci dal mattatoio di Monte Cassino. Ed infine la ripresa, la nuova voglia di vivere, che vede arrivare quassù politici, attori, personalità, la “Roma bene”, che si distribuisce tra ville, alberghi, residence e rifugi e tante strutture sciistiche che fanno di Terminillo una delle prime stazioni turistiche a livello nazionale. Ma se cammini sulle creste dei Sassetelli, oltre che nel silenzio del cielo e delle nude rocce, lo sguardo si perde ancora nelle radure delle fitte faggete e nei profondi e cupi valloni di un ambiente aspro e selvaggio, quello del monte Urulu. |
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Allegati:
2017-07-06 Terminillo - I Sassetelli b.pdf Terminillo da Sella di Leonessa.gpx |
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