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I BORGHI ABBANDONATI DEL BIDENTE: RIDRACOLI, CASANOVA DELL'ALPE E STRABATENZA
Data: 09/10/2021- Categoria: Cicloescursionismo, Rampichini
Organizzatori BELLUCCI ANDREA
BIANCHINI ANGELO
Descrizione: Si parte da Ridracoli (436 mt), piccolo agglomerato di case sito in mezzo alla valle del Bidente, per prendere la strada che, superata sulla sinistra la Chiesa di Cornete, sale (prima su asfalto e poi su sterrato) al Passo del Vinco (925 mt). Dal passo del Vinco si percorre la panoramica cresta che separa le valli formate dai due rami del fiume Bidente, il Bidente di Ridracoli e quello di di Pietrapazza, sino ad arrivare a Casanova Dell'Alpe (971 mt), minuscolo borgo sul crinale composto da sole tre case di sasso: la chiesa, il piccolo cimitero e la scuola. Subito dopo l'abitato di Casanova, si imbocca sulla sinistra il sentiero che scende, alternando tratti di bosco a suggestivi calanchi, al Ponte del Faggio amena località attraversata dal Rio Salso, e che prende il nome dal caratteristico Ponte sito in mezzo a un bosco di faggi. Si prosegue salendo fino al borgo di Strabatenza, luogo ricco di richiami alla storia partigiana, e punto di partenza del "sentiero del partigiano Giorgio Janosik", dedicato Giorgio Ceredi, comandante dell'VIII brigata Garibaldi. Si continua a salire per tornare al Passo del Vinco e poi, di nuovo, in direzione di Casanova dell'Alpe, ma senza arrivarci perché, poco prima, si devia sulla destra per imboccare il sentiero 211. Raggiunta, e lasciata a destra, la caratteristica casa diroccata, si scende ancora verso il Rifugio Ca' Di Sopra. Arrivati in fondo, si imbocca la strada che porta alla diga di Ridracoli, che si percorre per tornare al parcheggio.
Lunghezza Percorso: 30 KM Dislivello: 1200 Durata stimata: 7 h
Difficoltà: MC/MC (BC alcuni tratti della discesa Indicazioni: Portare casco, kit riparazioni, mascherina di tipo chirurgico o superiore, gel igienizzante, cibo e acqua in base alle proprie esigenze. Uscita riservata ad un massimo di 10 partecipanti, oltre agli organizzatori. È obbligatorio rispettare tutte le prescrizioni anti Covid19 e presentare, il giorno dell'uscita, il modulo di autodichiarazione Covid19, compilato e firmato, scaricabile da https://www.caiperugia.it/attachments/article/2434/NUOVA%20AUTOCERTIFICAZIONE%202021-05-24.pdf
Modalità  e mezzi: mezzi propri
Appuntamento H. 6.30 parcheggio IPERCOOP a Collestrada; h. 8 a Ridracoli
Iscrizione/Prenotazione: Esclusivamente on line sul sito della sezione
Approfondimenti: IL BIDENTE Anticamente chiamato Aqueductus (fiume Acquedotto), deriva il nome odierno, probabilmente, dalla particolarità che le sue acque, oggi come nell'antichità, sono sempre state utilizzate per "dissetare la pianura", tanto che Teodorico (497 d.c.), soggiornò nei pressi di Galeata per far restaurare l'acquedotto che portava l'acqua a Ravenna. Già confine politico fra i Galli Boj e gli Umbri Sarsinati, sembra che nel medio evo il ramo di Strabatenza dividesse l’Esarcato di Ravenna dalla Pentapoli. Tre rami principali danno origine a questo fiume, e più precisamente: il Bidente di Corniolo, che ha origine dalla confluenza di due rami che nascono da poggio Scali e da Passo Calla; il Bidente di Ridracoli, che ha origine dalla confluenza di diversi rami secondari che formano l'invaso artificiale di Ridracoli, e si unisce all'altezza di Isola con il Bidente di Corniolo; il Bidente di Pietrapazza che nasce dal Passo dei Mandrioli e si unisce agli altri due rami pochi chilometri a monte di Santa Sofia. Il fiume poi scorre lungo l'omonima valle e poco dopo aver ricevuto l'affluente di destra Voltre, raggiunge Meldola e da qui assume il nome di Ronco. Si unisce infine nei pressi di Ravenna con il fiume Montone, dando origine ai "Fiumi Uniti", per sfociare infine in Adriatico a Lido di Dante. RIDRACOLI Sembra che il nome di Ridracoli, piccolo raggruppamento di case, posto sull’omonimo ramo del fiume Bidente, abbia avuto origine da una corruzione del nome Rio degli Oracoli, dal latino Rivus Oracolorum. Questo starebbe a indicare la presenza di un tempio pagano lungo questo corso d’acqua. Nel tempio si credeva fosse presente una sibilla che pronunciava sentenze indirizzate ai viandanti. Fino al 1652 fu presente, nella sponda opposta del fiume rispetto al nucleo principale, un Eremo dedicato a San Lorenzo. Il piccolo centro di Ridracoli è composto dalla chiesa dedicata a San Martino, un ponte con annesso un edificio in cui aveva sede un’osteria, qualche casa e un mulino. Vi è poi Palazzo Giovannetti, ora sede del ristorante “Il Palazzo” in cui aveva sede la scuola, spostata nella canonica nel 1961. Non molto distante dalla chiesa si trova il cimitero. L’economia della zona era di tipo montano, legata al taglio del bosco e alla produzione del carbone, così come all’allevamento ovino per la produzione di formaggio e lana. La coltivazione era riservata ai terreni meno impervi. Nel piccolo nucleo nel 1913 abitavano 326 persone, scesi a 250 abitanti nel 1959, a 120 nel 1962, a 43 nel 1971 e a soli 3 nel 2020. La valle, ha riacquistato vivacità grazie alla costruzione della soprastante diga (1975-1982) che ha indotto il fiume Bidente a formare un lago che si addentra per circa 5 km nel cuore della montagna, capace di 33 milioni di metri cubi di acqua per dissetare la Romagna. La diga di Ridracoli è un’opera di alta ingegneria che dal 1987 fornisce acqua potabile ai comuni della Romagna e alla Repubblica di San Marino. Il “Gigante della Romagna” è inserito nel territorio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi che, con i suoi 36.426 ettari di foreste incontaminate tra Emilia Romagna e Toscana è tra le più estese e meglio conservate d’Italia, la Riserva integrale di Sasso Fratino, cuore del parco, è Patrimonio UNESCO dal 2017. CASANOVA DELL'ALPE La parrocchia di Casanova dell'Alpe nel 1921 contava 176 abitanti ed ancora 25 nel 1971: poi il silenzio. Sul luogo, documentato già nel XIV secolo, l'Opera del Duomo, proprietaria delle foreste circostanti, costruì nel 1685 - su richiesta della popolazione - la chiesa di S. Maria del Carmine, eretta poi in parrocchia nel 1784. Il borgo viveva di allevamento, agricoltura e smacchio ed era il punto di riferimento per quanti commerciavano legname o si recavano per lavori stagionali nelle foreste, granducali prima demaniali poi. Fino al 1959 questa frazione, la più alta del Comune di Bagno di Romagna (1.027 mt slm), era raggiungibile solo con impervie mulattiere. La mancanza di strade, luce e telefono ha accellerato l'esodo. L'edificio scolastico fu inaugurato nel 1956 e chiuso dieci anni dopo, quando se ne era già andato anche il parroco. Oggi Casanova dell'Alpe, posta nel versante romagnolo del "Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna", non è più isolata perchè raggiungibile con piste forestali dal Cancellino, da Ridracoli, da Santa Sofia attraverso Poggio alla Lastra e Strabatenza. Chiesa, canonica e altri edifici nei dintorni sono strati ristrutturati. STRABATENZA Strabatenza è un borgo abbandonato nel versante romagnolo del "Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna", posto su una poggiata (680 mt slm) declinante verso il Bidente di Pietrapazza che conforma una suggestiva valle. Il luogo è ricco di richiami alla storia partigiana: parte infatti da qui il "sentiero del partigiano Giorgio Janosik", dedicato Giorgio Ceredi, comandante dell'VIII brigata Garibaldi. Nel 1951 era una popolosa borgata che contava 189 anime sparse in vari poderi e nelle case che formavano il nucleo - "Sommo la Villa", "Villa di fondo", "Mezzo la Villa" e "Villa" - raccolto intorno alla chiesa parrocchiale intitolata a S. Donato, ricostruita tra il 1947 ed il 1950. Nel 1961 ha ancora 93 abitanti: poco dopo nessuno. Durante l'esodo degli anni Sessanta del secolo scorso, il borghetto fu espropriato dal Demanio e per buona parte abbattuto con la dinamite per ricavare ghiaia per le strade tardivamente aperte: rimangono in piedi solo la chiesa con canonica, la scuola costruita nel 1956, il cimitero ed una casa.
Allegati:
Quota di partecipazione: nessuna Contatta gli organizzatori: Andrea: 3355284478 Angelo: 3389081066